Phoebe Higgins è un’insegnante di seconda generazione, PMA Gold Certified, che si è formata con Romana Kryzanowka e persegue l’approccio classico alla disciplina dalla collaborazione con il Dr. Howard Sichel e la nascita di Power Pilates, che ha lasciato nel 2006 per lavorare come freelance, a quella con The Pilates Standard, scuola internazionale fondata da Bob Liekens e Petra Karlsson che in Italia ha insegnanti a Milano e Mantova.
Phoebe sarà tra i presenter della Bob Liekens Conference che si terrà il 9 e il 10 marzo 2024 a Mantova.
Come descriveresti il tuo incontro con il Pilates?
«Ho imparato e iniziato a praticare il Pilates da Romana Kryzanowska nel 1976 al SUNY college. A quei tempi il corso si chiamava “Body Correctives” e faceva parte del curriculum della facoltà di danza. Non studiavo danza, ma avevo ricevuto un permesso speciale per partecipare alle lezioni con gli studenti di danza. I due motivi per cui decisi di seguire il corso per due motivi: il primo, fu un’insegnante di danza a consigliarmi il corso per aiutarmi a rafforzare la schiena dato che avevo una scoliosi e, il secondo, avevo preso lezioni con Romana per due estati quando ero bambina e mi erano piaciute moltissimo. I miei addominali facevano così male il giorno dopo la lezione (dopo solo mezz’ora di matwork il primo giorno) che non riuscivo a ridere dal dolore. Me ne innamorai e ho continuato a parteciparvi per tutti e quattro gli anni».
Qual è l’insegnamento principale avuto da Romana Kryzanowska?
«Romana era un’insegnante fantastica che conosceva il corpo. Molto prima che gli insegnanti di Pilates studiassero anatomia. Sicuramente essere insegnante di danza l’aveva aiutata, ma lei era capace di capire come il movimento si riflettesse all’interno del corpo. Diceva a noi nuove insegnanti di guardare la persona quando camminava per entrare in studio e vedere se notavamo qualcosa. Romana era capace solamente guardando la persona di capire di cosa avesse bisogno! Era incredibile guardarla insegnare e mi accorsi che ogni volta che la guardavo imparavo qualcosa di importante solo osservandola. E il suo tocco era forte senza essere dominante o soffocante. Invitava semplicemente ad allungarti di più o a migliorare l’esecuzione di un esercizio».
Quali sono la tua visione e il tuo contributo dietro a Power Pilates?
«Ad aprile 1987 THE PILATES STUDIO chiuse definitivamente. Fortunatamente per me, il Dr. Howard Sichel era stato un suo allievo e si era portato un reformer nel suo studio di chiropratica. Così mi chiese di insegnare lì. Un reformer in un piccolo studio. Riuscii a portarci due reformer e una wall unit. Lo studio divenne sempre più frequentato tanto che fu necessario spostarsi in un posto più spazioso. Iniziammo anche corsi di formazione perché avevamo bisogno di più insegnanti e Romana non poteva darcene altri. Lo studio diventò così famoso che, dopo aver vinto la causa contro Sean Gallagher, il Dr. Sichel decide di chiamarlo Power Pilates. In seguito ci spostammo sulla 19th e 5th avenue. Ad un certo punto l’organizzazione divenne così grande che decisi di lasciare Power Pilates».
Qual è la tua esperienza nell’applicare il Pilates ai ballerini?
«I ballerini furono i primi a provare il Pilates quando Joseph e Clara aprirono lo studio nel 1920. C’è un articolo del 1950 circa sul Dance Magazine intitolato “Vanno tutti da Joe”. Pionieri della danza come George Balanchine, Jerome Robbins, Ted Shawn e Murray Lewis andavano tutti nel suo studio. I benefici per i ballerini erano enormi. Il lavoro rafforza la muscolatura allungandola nello stesso tempo così i ballerini apparivano più longilinei, più allungati e più forti allo stesso tempo. Inoltre, se un ballerino si faceva male poteva praticare il Pilates in modo da tornare a danzare più forte di prima. Molti ballerini come Romana Kryzanowska, Katherine Grant, Ron Fletcher, Ruth St Denis e Darci Kistler iniziarono il Pilates dopo un infortunio e poi continuarono a praticarlo perché ne avevano tratto un enorme beneficio. Quando iniziai ad insegnare Pilates alla School of American Ballet nel 2000 insegnavo due volte a settimana per due ore. Alla fine dell’anno, siccome i ballerini ne avevano beneficiato enormemente, la mia presenza divenne giornaliera».
Sarai in Italia il prossimo anno per la Bob Liekens Conference. Quale sarà il focus dei tuoi workshop e cosa porteranno a casa gli insegnanti Pilates che participeranno?
«Durante la conferenza insegnerò un workshop sulla scoliosi, cos’è la scoliosi e i diversi tipi di scoliosi e i benefici del Pilates per la scoliosi. Vedremo come la muscolatura si adatta e quali muscoli rafforzare a supporto della colonna, come modificare gli esercizi per il matwork e come adattare quelli sugli attrezzi per essere il più utili possibile ad un cliente con la scoliosi».