Monica Rinaldi ha praticato per molti anni la carriera agonistica nello sport da combattimento, conclusasi nel 1997.
Nel 1992 diventa campionessa europea dilettante durante un torneo in cui erano presenti tutte le arti marziali e sport da combattimento. E da quel momento iniziarono i famosi anni 90 dove lei e pochissime altre atlete italiane “esperte” combattevano sui ring europei senza alcuna protezione. Nel 1994 diventa la prima campionessa italiana professionista nella thai boxing.
Nel 1996 tenta l’ingresso nel pugilato ma la Federazione Pugilistica Italiana vietava l’agonismo alle donne, pertanto ci furono soltanto combattimenti dimostrativi sul territorio nazionale.
Grazie anche alla sua partecipazione a numerose trasmissioni televisive per accrescere l’interesse dei mass media sul tema, tra cui due volte ospite sul palco del “Maurizio Costanzo Show” ed un servizio sul “Tg1 Nazionale”, si cominciò a parlare di boxe femminile.
Nel 2002 si lancia nel mondo del fitness e diventa un personaggio trainante a Rimini per quanto riguarda la fitboxe, insegnando le tecniche del combattimento a ritmo di musica. Prosegue il suo insegnamento in numerose palestre fino a quando diventa una devota del Pilates, scoperto casualmente, dopo aver sperimentato la sua efficacia ottenendo la sua migliore forma fisica dopo l’agonismo.
Nel 2007 diventa insegnante Polestar Pilates Matwork e nel 2009 ottiene la certificazione di Polesta Pilates Studio.
Monica è titolare del Rimini Studio Pilates.
Monica racconta così i suoi inizi: “Mi sono avvicinata al Pilates per un discorso puramente estetico. Amavo quei corpi belli, slanciati e tonici, quella postura meravigliosa che hanno mentre io, che arrivavo da anni di lotte e battaglie, assolutamente non avevo. Il mio corpo non era più quello da agonista, volevo modellarlo come quello delle migliori istruttrici americane di Pilates e così mi sono rivolta a questa disciplina. Molte mie clienti fanno Pilates per un discorso di equilibrio, io, invece, lo ammetto, avevo iniziato solo per motivi estetici. Ora, invece, col tempo, ho capito l’importanza che questa disciplina dà alla mente.”