Anche quest’anno è tornato a maggio l’appuntamento con il fitness alla fiera di Rimini. Rimiwellness, giunto all’ottava edizione, si conferma la fiera-festival più importante del settore in Italia. Un settore però che soffre e che ha dovuto da un po’ di tempo rivedere i fasti del passato. Da alcuni anni il Pilates è approdato anche qui facendo da traino alla manifestazione, prima di passare il testimone alla Zumba. Nonostante il contesto non sia dei più adatti, è comunque una bella vetrina. Soprattutto per il vasto pubblico, che però in gran parte è formato da utenti finali in cerca di lezioni gratuite, oltre ad addetti ai lavori come istruttori e titolari di centri fitness.
Purtroppo l’area Pilates continua ad essere in secondo piano invece di avere uno spazio dedicato. Gli espositori Pilates, in calo rispetto all’edizione precedente in termini di spazi e numero, offrivano un’adeguata rappresentanza del mercato italiano delle aziende di attrezzature: Genesi, Mad Dogg Athletics-Peak Pilates, Pilatech, Tecno Pilates e WSM Italia con le macchine Total Gym-Gravity.
La convention Pilates Junction ha visto la partecipazione di alcune delle scuole principali: Fisicamente, Fletcher Pilates, Pilates International Network, Pilates Italia – Stott Pilates, Polestar – Il Metodo e Power Pilates. Buona l’offerta formativa a costi accessibili, ma poco idonea la scelta di continuare a tenere i workshop all’interno di un padiglione rumoroso.
Niente di nuovo nel Pilates, ma sappiamo che non è questo il punto di forza della disciplina. Anzi. Le diverse interpretazioni, per non dire stravolgimenti dei programmi, servono più a sfruttare che a dare lustro alla tecnica. Da segnalare però l’arrivo del Piloxing, un mix di Pilates, boxe e danza. Da provare prima di giudicare.
Sarebbe bastato rinnovare la modalità della proposta Pilates all’interno della manifestazione.