La percezione è una cosa buffa. Ciò che pensi che le persone siano capaci di fare può essere completamente diverso da ciò che possono fare. So che la mia percezione attuale delle persone cieche è piuttosto diversa da come era prima. Naturalmente molta di questa differenza è perché ho perso la vista quaranta anni fa in un incidente di caccia. Dopo l’incidente feci un voto che avrei continuato a vivere la mia vita come avrei scelto io. Una di quelle scelte comprende di stare in forma. Sono un manager in pensione e sono sempre stato molto attivo fisicamente. Continuai ad andare in palestra tre volte alla settimana anche dopo aver perso la vista.
Mentre il tempo passava ho sentito il bisogno di dare equilibrio ai miei allenamenti cardio e di pesi. Avevo sentito del Pilates, di come poteva aiutare la propriocezione e l’equilibrio ed ero curioso di provare. Così un giorno chiamai Angela a Capital Pilates per fissare una lezione. Si rivelò una delle migliori telefonate che avessi mai fatto.
Una delle cose per cui il Pilates mi aiuta sono le relazioni spaziali. Da cieco questo è una necessità. Per chi di noi ha dei cani guida è perfino più cruciale. Immaginate di essere bendati e condotti per le strade e gli incroci della città con una completa fiducia nel cane a guinzaglio. Sapere dov’è il proprio corpo nello spazio diventa una parte essenziale per essere capace di muoversi.
Molti individui che sono ciechi hanno anche la tendenza a non stabilire un contatto ad altezza visiva o ad avere una buona postura perché non possono capire quell’orientamento spaziale. Io faccio sempre uno sforzo di concentrazione per fare entembi e il Pilates mi ha permesso di creare e di mantenere la postura e l’equilibrio che mancano ad alcuni. Infatti molte persone mi hanno detto che non si erano resi conto che fossi cieco anche quando utilizzavo il cane guida.
Fondamentalmente il Pilates prende tutti i componenti del movimento funzionale di cui ho bisogno e li mette in una routine che posso fare, Mi ha insegnato a concentrarmi sul lavoro del corpo e della mente e mi sfida sempre.
Parlando di sfide, voglio dimostrare alle persone che la cecità è questo: una sfida e non una disabilità. Siamo come tutti gli altri, solo non possiamo vedere. Il che non ci deve fermare dal vivere una vita normale. Tuttavia, alcuni di noi si sentono percepiti come incapaci e, onestamente, molti di noi cadono in questa percezione errata.
Ma abbiamo molte più capacità.
Cerco di usare la mia vita come un esempio. Mia moglie vede, ma io cucino, pulisco, faccio acquisti. E il Pilates mi ha aiutato a farlo. Mi ha davvero portato in una parte migliore della mia vita e mi dà i feedback del corpo di cui necessito per funzionare normalmente in un mondo di vedenti.
Non dovrei essere un’eccezione. Dovrei essere la norma.
Autore: Roland Smiley
Fonte: www.pilates.com