La strada del Pilates può portare in tante direzioni e apre la mente all’attenzione per il movimento nella sua complessità di forme e relazioni con la mente. E’ quello che è accaduto a Elena Graziadei, insegnante Pilates che ha dapprima studiato e lavorato a Budapest, poi si è formata alla CovaTech Pilates School ed è riconosciuta dalla PMA quale Nationally Certified Pilates Teacher e da APPI quale Maestra di Pilates. Attualmente opera nel suo studio a Trento e ha elaborato un suo approccio personale al movimento che ha espresso nel suo libro EQUIM, pubblicato recentemente.
EQUIM nasce come un acronimo, esercizi quotidiani in movimento, ma non è un caso che etimologicamente la sua radice si richiami al latino aequus e che ne sposi il significato conforme a equità, cioè alla giustizia nel suo ampio significato morale. Questo libro è un viaggio nel movimento attraverso la meditazione e lo sguardo dentro a se stessi alla ricerca di un equilibrio dinamico fra corpo e mente.
Elena ha raccontato a Stay Pilates brevemente l’essenza.
1. Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro è sinteticamente racchiusa nella frase che compare anche in quarta di copertina: “Questo non sarà un manuale, ma una storia. La storia di come Pilates ha cambiato la mia vita e come Pilates è cambiato nel corso della mia vita. E come in tutte le storie che si rispettino si deve cominciare con c’era una volta…”
EQUIM oltre ad essere un libro, è anche un progetto. È un libro che si occupa di movimento e meditazione, offrendo ai lettori una password che consente di accedere a bellissimi Podcast, per accompagnare ciascuno in un viaggio, a scelta di movimento o meditazione, da fare da soli o insieme ad altri.
2. Come ti ha aiutato il Pilates a definire questa tua visione di movimento?
Il mio libro propone una nuova visione di movimento e di relazione con il corpo per il risveglio delle energie della mente e per la sublimazione dello spirito attraverso la meditazione.
Le sequenze di movimento che propongo sono ispirate al metodo di Joseph Pilates, che in origine si chiamava Contrology, e il cui obiettivo era di dare a tutti, liberamente e democraticamente un modo per coltivare il proprio benessere nel corpo, nella mente e nello spirito, a casa propria. Io ho voluto estendere questo obiettivo ampliandolo la pratica agli altri, quindi piccoli gruppi e comunità.
Solitamente il movimento viene associato alla meditazione solo in casi particolari (si pensi allo yoga): io ho voluto usare la mia esperienza per ridare dignità ad una pratica quale il Pilates, che sta scivolando in una visione prettamente ginnica. Ho quindi anche fatto confluire altri elementi, fra cui i recenti studi sulla fascia, per raggiungere una dimensione innovativa, ma anche ecosostenibile.
Nell’esecuzione delle sequenze di movimento e di alcune proposte di variazione nella pratica della meditazione, suggerisco, possibilmente, l’uso di rotoli destrutturati, naturali ed ecosostenibili, che ho fatto realizzare artigianalmente in Trentino.
3. A chi è rivolto e qual è il modo migliore per affrontare questo percorso?
Innanzitutto vorrei che il libro fosse letto: a me è piaciuto scriverlo. E poi posso affermare che il libro è rivolto proprio a tutte e tutti. Il modo migliore per avvicinarsi è iniziare a praticare oppure partecipare ai seminari che vengono organizzati. Soprattutto vorrei che EQUIM fosse un seme per diffondere liberamente la consapevolezza del corpo e del movimento e per avvicinare quante più persone alle pratiche di meditazione. L’assenza di dolore e il benessere corporeo aiutano ad essere più calmi, sereni e aperti a nuove esperienze spirituali e di relazione con gli altri.
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