Il 13 marzo di un anno fa nasceva APPI, l’Associazione Professionisti Pilates Italia, casualmente (o forse no) lo stesso giorno in cui 9 anni fa nasceva questo blogazine. La situazione di emergenza in cui ci troviamo non ha permesso grandi festeggiamenti, ma l’impegno di APPI è continuato, merito soprattutto della grande energia profusa dal suo presidente Lucia Nocerino che non si è fermata neanche durante il lockdown.
Il 5 aprile è stato organizzato l’APPI Day, una giornata di condivisione completamente gratuita con interventi di insegnanti e direttori delle scuole in Italia su vari temi specifici tenutisi sulla pagina Facebook dell’associazione.
Da un momento formativo e di engagement ad uno istituzionale: è del 21 aprile la lettera al ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora con la quale si evidenzia il vuoto normativo nei confronti della categoria professionale, sia per quanto riguarda gli insegnanti sia per quanto riguarda gli studi e la disciplina, che non ha un codice ATECO e non è riconosciuta dal CONI. Il che, nel contesto dell’emergenza COVID-19, continua a provocare la chiusura degli studi Pilates che vengono ricondotti all’attività delle palestre.
I soci si sono poi incontrati sulla piattaforma Zoom il 2 maggio per fare il punto della situazione sui protocolli di sicurezza, la Fase 2, i codici ATECO e le restrizioni previste dall’ultimo DPCM.
Nota positiva è senz’altro il traguardo raggiunto a gennaio scorso: APPI è iscritta ufficialmente in Elenco MISE, entrando quindi a far parte delle associazioni che rilasciano l’attestato di qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci.