Recentemente su diverse testate è uscita la notizia che Tosca D’Aquino ospite a “La Volta Buona”, il talk show di Caterina Balivo su Rai1, ha rivelato di avere un problema di insufficienza venosa e che fa Pilates, ma si annoia.
Titoli acchiappa click hanno evidenziato e fatto passare il concetto che il Pilates è noioso. Lasciamo per il momento questo aspetto in secondo piano e analizziamo prima la vera notizia: i medici hanno consigliato all’attrice napoletana il Pilates come attività fisica per attenuare i sintomi di questa condizione.
L’insufficienza venosa degli arti inferiori è una patologia cronica causata dalla difficoltà del sangue nel ritornare dalle vene periferiche delle gambe al cuore, una condizione patologica che richiede molta attenzione riguardo alla dieta da seguire, l’utilizzo di calze elastiche compressive e un’attività fisica adeguata.
Il Pilates può in effetti offrire diversi benefici a chi soffre di insufficienza venosa. La respirazione, uno dei principi fondamentali della disciplina, ha grande influenza sul sistema vascolare poiché respirare in modo lento e profondo favorisce maggiormente il passaggio di ossigeno dall’aria al sangue rallentando il battito cardiaco e diminuendo il ristagno dei liquidi.
Anche il miglioramento del tono muscolare, in particolare delle gambe, andando a lavorare soprattutto sulla muscolatura profonda, è un utile risultato che il Pilates permette di raggiungere per contrastare questa patologia. Inoltre la ritmicità dei movimenti, che prevedono uno sforzo costante a bassa intensità, promuove la salute dell’apparato muscolare e di quello cardo-circolatorio.
Questo ultimo punto ci aiuta a focalizzarci sulla dinamicità che spesso è sottovalutata tra gli aspetti del Pilates. Tra le caratteristiche che Joseph H. Pilates amava sottolineare era proprio la necessità di eseguire gli esercizi con poche ripetizioni, fluidità e ritmo. Tutti aspetti che rendono la disciplina tutt’altro che noiosa, soprattutto considerando che il Pilates è tra le discipline con il più vasto repertorio di programmi di esercizi e varianti suddivisi tra corpo libero, il Matwork, ma anche molteplici attrezzi che permettono di rendere la lezione sempre diversa, motivante e creata su misura per le esigenze di ogni persona.
È comprensibile che chi è abituato a sport all’aria aperta o attività di fitness con l’ausilio di musica oppure trova godimento nel sentirsi completamente bagnato di sudore alla fine di una lezione possa trovarsi “spiazzato” davanti alla netta differenza di allenamento, ma sono certa che la pratica del Pilates in uno studio dedicato con un insegnante qualificato possa far cambiare idea a Tosca D’Aquino e agli altri “annoiati” su questa fantastica disciplina.