Inauguriamo da questo mese una serie di interviste ai direttori delle principali scuole Pilates in Italia. Molti operano nel nostro paese da diversi anni, ma non sempre si conoscono le loro storie, i loro approcci, la loro formazione. Abbiamo posto a tutti le stesse domande con un intento di equità e di raffronto. Sappiamo che nel metodo Pilates il rapporto insegnante-cliente è fondamentale e lo è anche nella scelta della scuola di formazione. Appurata la validità della didattica, il tutto si gioca sul piano personale di sinergia ed empatia tra allievo insegnante e formatore.
A fare da apripista è Jolita Trahan direttore di Pilates Network che ha sede a Firenze.
Raccontaci i tuoi esordi nel Pilates.
Il mio primo incontro con il Pilates è avvenuto nel 1995 alla IDEA Convention di San Diego. Dopo aver presentato una lezione di Step, ho frequentato un corso di questa nuova disciplina, tenuto da Moira Stott. Non avevo ancora avuto modo di cogliere l’importanza e la profondità del Pilates, mai avrei immaginato di insegnarlo un giorno e perciò continuai a lavorare nel settore del fitness. Tutto cambiò nel 1998, quando incontrai l’amico Michael King ad Hong Kong che teneva proprio una lezione di Pilates e aveva aperto, nel frattempo, una scuola di formazione. Mi convinse a seguire la sua formazione, per aprire una scuola in Italia. Collaborai con lui per nove anni, dopodiché seguii il training di Lolita San Miguel, ottenni la certificazione della PMA e poi aprii la mia scuola Pilates Network.
Come puoi descrivere il tuo approccio al Pilates?
Il mio approccio al Pilates è contemporaneo, arricchisce cioè il metodo classico con le conoscenze scientifiche più recenti. Perciò, il repertorio originale viene eseguito con le opportune modifiche. L’attenzione al cliente e alle sue specificità è molto importante e lo scopo principale è che riesca ad acquisire la giusta propriocezione del suo corpo. Poche ripetizioni controllate, lezioni individuali o collettive accessibili a tutti, in cui si alternano esercizi per la mobilità e per la forza dei muscoli profondi. Il Pilates per me è una filosofia di vita.
Quali ritieni siano i punti di forza della formazione insegnanti della tua scuola?
La mia scuola di formazione Pilates Network dà molta attenzione alla didattica. La forza dei nostri insegnanti è proprio riuscire a trasmettere le nozioni imparate con la giusta attenzione e l’opportuna sensibilità ai clienti. Chi ha conseguito il nostro diploma non solo ha le indispensabili conoscenze anatomiche, motorie e del repertorio di esercizi Pilates, ma ha acquisito anche la capacità di applicare la teoria ai casi specifici delle persone con cui si trova a lavorare. La formazione prevede, oltre alle ore di lezione, il tirocinio su se stessi – per capire dai propri limiti quali siano i metodi di insegnamento più appropriati – e ore di insegnamento con clienti veri. Pilates Network è come una grande famiglia, dove tutti collaborano e sono connessi fra loro.
Puoi dare un consiglio a chi vuole avvicinarsi al metodo Pilates per farne la sua professione?
È importante trovare una scuola che stia bene “di pancia”, “da sposare”, nel senso che faccia subito percepire una certa sintonia. Altra cosa, è opportuno seguire un’unica scuola per tutto il percorso di formazione, fino a conseguire il diploma completo per avere un approccio coerente; soltanto in seguito, per arricchire il più possibile il bagaglio tecnico, consiglio di frequentare altre scuole. L’investimento è lungo, sia in termini di soldi, sia di tempo che di impegno. Ma posso garantire che vale la pena.
Cosa vorresti dire a Joe Pilates se ne avessi l’opportunità?
Solo due parole: thank you.