J.H. Pilates nacque nel 1883 in Germania, a Mönchengladbach, un paesino vicino a Düsseldorf. Di struttura fisica gracile, si dedicò duramente alla ginnastica tanto che a quattordici anni fu chiamato a posare per la realizzazione di carte anatomiche del corpo umano.
Lo studio dell’anatomia e dello sviluppo muscolare divennero parte integrante della sua adolescenza insieme alla pratica di molte discipline sportive.
Nel 1912 si trasferì in Inghilterra dove diventò istruttore di autodifesa per la scuola di polizia locale. Qui coltivò l’interesse per la boxe e per l’acrobatica che sperimentò in un circo.
Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, J.H. Pilates fu internato per un anno nel Lancaster con altri connazionali. In questo periodo organizzò l’allenamento per sé e i suoi compagni di prigionia, raffinando i principi sulla salute e sulla ginnastica. Nel 1918 un’influenza epidemica uccise migliaia di inglesi, ma nessuno di coloro che si sottoposero al suo allenamento contrasse la malattia.
In seguito venne trasferito sull’Isola di Man dove si trovò di fronte a soldati reduci dalle battaglie, menomati dalle ferite, allettati dalle malattie ed immobilizzati da tempo. Decise allora di costruire macchinari che potessero servire a riabilitarli utilizzando le molle dei letti di ospedale.
Tornato in Germania lavorò ad Amburgo come addestratore fisico delle reclute e del corpo di polizia. In quegli anni conobbe Rudolph von Laban, ideatore della Labanotation (tra le forme di registrazione scritta di balletto più rinomate nel mondo), il quale incorporò parte del lavoro di J.H. Pilates nell’impostazione del proprio insegnamento.
Nel 1926, rifiutato un lavoro come istruttore per l’esercito tedesco, J.H. Pilates partì per gli Stati Uniti.
Durante il viaggio conobbe la giovane che in seguito divenne sua moglie: Clara.
Giunto a New York, J.H. Pilates aprì uno studio nel e cominciò a codificare la sua tecnica. La prima parte era incentrata solo sul Mat Work, una serie di esercizi eseguiti a corpo libero su di un materassino, che venne pubblicata nel primo testo della tecnica: “The return to life through Contrology”.
J.H. Pilates morì nel 1967. Sua moglie Clara continuò la sua opera, seguita dai primi allievi che iniziarono a diffondere la tecnica con il nome dell’ideatore.
di Cristiana Zama, tratto da Il Grande Manuale Illustrato di Pilates, red! Edizioni