Certificazione addio!

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Logo verde certifica con punto interrogativo

Credits: Starline/Freepik.com

Il metodo Pilates è arrivato in Italia dagli USA, paese da cui abbiamo mutuato pratiche ed usi fin dall’inizio della diffusione del metodo Pilates nel nostro paese e della creazione della prima scuola di formazione per insegnanti la CovaTech Pilates School, cui sono seguite molte altre tra le quali anche le sedi italiane di scuole americane.

Da qui deriva l’adozione di “certificate”, usata nelle scuole americane di Pilates come titolo, tradotta in italiano in certificazione. E per anni sono stati distinti gli insegnanti qualificati definendoli certificati da una scuola di formazione attraverso un percorso completo.

Ma la parola certificazione in Italia ha un significato preciso, che viene tutelato dalla stessa legislazione, e non può essere usata liberamente. La certificazione può essere rilasciata da un Ente accreditato dallo Stato solo se vengono rispettate una o più serie di norme tecniche (vedi norme UNI oppure EN) relative al settore. Pertanto nel nostro paese non può essere utilizzata dalle scuole o enti di formazione che propongono programmi rivolti a diventare insegnanti Pilates.

Difficile ora dopo tanti anni scardinare usi ormai diventati consolidati e la faccenda si complica ulteriormente poiché nel nostro settore, come in altri a dire il vero, ci sono enti che offrono alla fine dei loro percorsi formativi perfino diplomi.

In merito alla differenza dei vari titoli e a chi li può erogare c’è molta confusione ed è pratica comune in tanti settori adottare utilizzi impropri.

Proviamo a riassumere di seguito i vari titoli:

– Il diploma è un atto emesso da un istituto pubblico o paritario, certificato ed autenticato dallo Stato, che attesta la frequentazione di un percorso didattico di durata pluriennale (in genere tre o cinque anni), e il superamento di un Esame di Stato finale. Esso ha piena validità di legge ed è spendibile su tutto il territorio nazionale, oltre che all’interno dei Paesi membri dell’U.E.

– L’attestato di competenza, relativo a determinati profili professionali o anche a singole competenze, può essere rilasciato a seguito di percorsi realizzati sulla base di standard definiti e conclusi con il superamento di un esame. Questi corsi non sono rivolti a dilettanti e non sono abilitanti in quanto non sono necessarie abilitazioni di nessun tipo per svolgere un’attività libera, cioè non organizzata e non regolamentata come, tra le altre, molte discipline afferenti al benessere tra cui il Pilates.

– L’attestato di frequenza è un’attestazione rilasciata dall’Ente di formazione che contiene l’indicazione del tipo di percorso, dei moduli o delle aree tematiche e delle ore effettivamente frequentate dal corsista sul totale previsto. Si può rilasciare per qualunque iniziativa formativa, anche non conclusa, senza che il corsista abbia sostenuto alcun esame o momento valutativo pertanto non ha validità di legge, ma è utilizzabile solo come titolo nell’ambito di autodichiarazioni, come il curriculum vitae. Si tratta del titolo più comunemente usato in occasione di corsi o workshop di vario genere, compreso nel settore Pilates, attestandone la partecipazione. Si rivela fine a se stesso, ma viene apprezzato dal corsista che lo considera una testimonianza di un’esperienza formativa sostenuta e quindi arricchente nell’ambito delle proprie competenze.

– L’attestato di qualifica professionale è un documento con il quale l’ente che offre il servizio di Formazione Professionale, cioè la Regione di residenza, certifica le competenze e conoscenze professionali acquisite dallo studente durante il percorso formativo, il quale è rivolto a studenti che non abbiano ancora compiuto i 18 anni di età, ha una durata di tre anni e si conclude con un esame di abilitazione finale. L’attestato di qualifica professionale ha piena validità legale non solo nella regione in cui è stato conseguito, ma anche su tutto il territorio nazionale e nei paesi esteri facenti parte dell’Unione Europea.

Va da sé che il diploma, come del resto l’attestato di qualifica professionale, non è un titolo che riguarda la formazione Pilates, ambito che non è tra l’altro incluso nell’offerta formativa delle Regioni, ma è utile per capire cosa si può o non si può conseguire al termine di un percorso formativo del metodo Pilates.

Qual è quindi la soluzione? In questo ci viene in soccorso APPI. Non più insegnante certificato, ma professionista di Pilates. E non più certificazioni, ma attestati di competenza.

Cambiano quindi le definizioni, ma non la qualità del servizio offerto dalle scuole qualificate. Un cambiamento “storico” utile alla tutela della professione e che permetterà di mettere un ulteriore tassello nel percorso verso il riconoscimento.

APPI come associazione riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico eroga un’attestazione di qualificazione professionale e di qualità dei servizi prestati. L’associazione ha quindi il compito di verificare i requisiti attestando così nei confronti degli utenti le specifiche caratteristiche di un dato insegnante associato. Come professionista di Pilates attualmente questa attestazione è il riconoscimento più alto che si possa ottenere per dare valore al proprio lavoro in Italia.

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