Joseph Pilates chiamò il suo metodo Contrology. Il primo testo della tecnica fu intitolato The return to life through Contrology e raccoglieva l’intuizione del maestro attraverso la descrizione degli esercizi del Mat Work, il lavoro a corpo libero. Questo testo era stato preceduto da un altro – Your Health – in cui Joseph Pilates intendeva dare, in modo semplice e diretto, la possibilità ad ognuno di essere in forma per i doveri quotidiani.
Contrology è il risultato di anni di esperimenti su Pilates e i suoi allievi e rappresenta come lui stesso afferma “un sistema completo di cultura fisica presentato nella forma di un’arte e una scienza nuove che, se adottato universalmente e insegnato in tutti gli istituti educativi, non solo tenderà in gran parte ad eliminare l’inutile sofferenza umana, ma tenderà a ridurre la necessità di più ospedali, sanatori, case per disabili, ospizi, riformatori e prigioni”.
Per Joseph Pilates è possibile raggiungere la completa coordinazione tra mente e corpo, cioè un controllo conscio di tutti i movimenti muscolari del nostro corpo in azione, a riposo e nel sonno. Egli dava molta importanza alla respirazione che doveva essere insegnata, attraverso l’esempio, ai bambini fin dalla tenera età: espandere il petto al massimo con lunghi e profondi respiri e spremere completamente i polmoni espirando per eliminare fino all’ultimo atomo di aria impura. In questo modo si ottiene al contempo un grande lavoro muscolare.
L’osservazione dei bambini e del comportamento degli animali, in particolare dei gatti, fu al centro del suo lavoro. Riteneva che i gatti, come gli altri animali, acquisissero un’andatura fluida poiché sempre in movimento stirandosi, allungandosi, rilassandosi, arrampicandosi. Lo stesso vale per i bambini che devono essere lasciati liberi di esplorare il loro movimento per tentativi, con abiti comodi, ridotti all’essenziale. Solo così, guidati dalla natura, possono fortificarsi senza bisogno di stimoli da parte dei genitori che, in molti casi, spingono invece il bambino a compiere movimenti prematuri.
Per Pilates la vera flessibilità si ottiene quando tutti i muscoli sono sviluppati in modo uniforme, dove i muscoli minori contribuiscono a tonificare quelli principali. Il fisico diventa così tonico e agile come quello di un gatto e non muscoloso come un cavallo da tiro.
I diversi “rolling” – rotolamenti – presenti nel Mat Work hanno lo scopo di ristabilire la colonna vertebrale, riportandola alla sua posizione originale e aumentandone la flessibilità. Gli esercizi non devono però essere ripetuti più di quanto è richiesto, perché l’affaticamento muscolare non è necessario. Si deve invece iniziare dagli esercizi base e procedere solo quando questi vengono appresi nella loro corretta esecuzione e fatti propri da diventare quasi una reazione inconscia. Ciò si rifletterà in grazia ed equilibrio in tutte le attività quotidiane. In soli tre mesi ripetendo gli esercizi per quattro volte alla settimana il corpo si trasforma accompagnato da un nuovo vigore mentale.
Lo studio di Joseph Pilates non si limita a dei semplici esercizi di ginnastica, ma ad un approccio globale di vita che l’ha portato tra l’altro all’invenzione di sedie, materassi e letti per il corretto sviluppo della colonna vertebrale. Pilates si sofferma anche sulla corretta igiene personale, indispensabile sia per liberare i pori da tutte le impurità – e per questo consiglia di usare una spugna più ruvida – sia perché permette movimenti di torsione e piegamenti che aiutano la tonificazione muscolare.
E proprio per questo concetto di pulizia dei pori, unita all’importanza del sole e dell’aria fresca per la pelle, Joseph Pilates indossava sempre, durante il suo lavoro, solo dei calzoncini corti come lo ritraggono numerose fotografie.
di Cristiana Zama – tratto da Pilatesmood-NT, giugno 2007