Non spacciatelo per Pilates!

Tecnica

Un insegnante con la propria allieva in un studio di PilatesIl Pilates è sulla bocca di tutti per cui, data la complessità della disciplina e il vasto campo di impiego, è facile fare confusione e difficile per un utente che si vuole avvicinare al Pilates orientarsi nella scelta, ma APPI, l’Associazione Professionisti Pilates in Italia, che si pone come punto di riferimento per informazioni corrette ed esaustive, offre alcune indicazioni utili, una sorta di bussola in questo mare “tempestoso” di notizie.

Il Pilates ha ispirato negli anni tanti allenamenti che hanno mutuato dalla disciplina alcuni principi, esercizi o anche semplicemente il nome come specchietto per le allodole. Senza scendere nel merito della loro validità, ciò che è fondamentale affermare è che questi non possono essere considerati la disciplina Pilates. Come neppure il Wall Pilates, oggi tanto in voga, che non è stato ideato da Joseph H. Pilates, oppure il Reformer Pilates che non rappresenta la novità del momento, né tantomeno necessita l’aggiunta di pesi o manubri, ma semplicemente è il programma di un attrezzo all’interno di una disciplina più articolata ed ampia.

Il Pilates è una disciplina filosofica, in quanto ideata da Joseph H. Pilates, che rientra nel settore delle discipline olistiche, bionaturali e del benessere. Creata negli anni Venti con il nome Contrology, si è sviluppata in tutto in mondo, dopo la morte del suo ideatore prendendone il nome, attraverso gli allievi diretti chiamati Elders e le scuole di formazione per insegnanti che, in quanto professionisti, lavorano prevalentemente in studi di Pilates, luoghi in genere di piccole o medie dimensioni in cui viene proposto come lavoro integrato attraverso il programma a corpo libero, il Matwork, ma soprattutto il lavoro sugli attrezzi.

Per l’approccio utilizzato dalle scuole di formazione oggi il Pilates si distingue in classico, con cui si intende coloro che propongono la disciplina seguendo in modo rigoroso quanto creato da Joseph H. Pilates senza apportare modifiche o varianti, e contemporaneo, che identifica coloro che pur conoscendo a fondo la disciplina e tutti i relativi programmi, su cui si basano, hanno fatto evolvere la disciplina secondo modalità, inclinazioni ed esperienze diverse. Entrambi gli approcci sono validi e riconosciuti da chi opera nel settore: scuole, insegnanti, produttori di attrezzi e anche dai praticanti della disciplina.

Gli attrezzi del Pilates si dividono in grandi attrezziCadillac o Trapeze Table, Universal Reformer, Big Barrel o Ladder Barrel, Chair (nelle versioni Wunda Chair, High Chair, Arm Chair), Step Barrel o Spine Corrector, e i meno noti Guillotine e Ped-o-Pull – e in piccoli attrezziMagic Circle, Foot Corrector, Bean Bag, Breath-a-cizer, Finger Exerciser, Neck Stretcher, Posture & Poise Apparatus, Push-up Device e Toe Exercizer.
Negli studi si trovano i principali attrezzi da cui non si può prescindere – Cadillac, Universal Reformer, Big Barrel e Chair – per poter offrire l’allenamento integrato tipico della disciplina. Negli studi di Pilates di approccio classico si trovano più facilmente anche gli attrezzi meno conosciuti.

Tutti i grandi attrezzi hanno il loro programma di esercizi specifico suddiviso nei livelli principianti, intermedio e avanzato che richiede un grande impegno fisico per eseguirlo con fluidità in sequenza nella sua interezza. Sta nel professionista di Pilates strutturare per il proprio cliente il programma adatto e scegliere i relativi attrezzi da utilizzare modulandoli all’interno del percorso di allenamento a seconda delle diverse esigenze.

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