Continuiamo le interviste ai direttori delle principali scuole in Italia con Sabina Formichella, fondatrice e Master Trainer di True Pilates Italia. Fisioterapista specializzata in Posturologia Clinica presso l’Università Sapienza di Roma, è docente di Chinesiterapia Applicata al Master di Posturologia dell’Università Sapienza di Roma. Inoltre è co-fondatrice del programma di aggiornamento online Esperienza Pilates e socio fondatore e membro del consiglio direttivo di APPI.
Raccontaci i tuoi esordi nel Pilates.
Alla fine degli anni ’90 stavo completando il mio tirocinio presso il reparto di riabilitazione cardiologica di una clinica geriatrica, ero agli esordi professionali nel settore della riabilitazione ospedaliera, ma il mio passato da agonista nell’atletica leggera continuava a bussare alla porta e un’idea risuonava continuamente nella mia testa: unire sport e riabilitazione in modo dinamico.
E’ in questo contesto che mi sono avvicinata al Pilates, quando la disciplina era ancora pressoché sconosciuta in Italia.
Per studiare le basi del Pilates, necessarie per accedere al corso di formazione newyorkese, ho passato diverse settimane a Vienna e a Parigi, dove il Pilates era già più conosciuto ed erano presenti alcuni studi che praticavano il Pilates originale.
Con queste difficili premesse ho intrapreso il corso di formazione “Authentic Pilates Teacher Training Program” di New York e ho conseguito il certificato di Istruttrice presso lo studio Drago’s Gym di New York nel 2001, divenuto poi True Pilates New York nel 2006. Successivamente acquistai i primi macchinari originali Gratz e ad importarli in Italia, aprendo il primo studio Pilates originale a Roma. Da subito entrai nella ristretta cerchia dei protégé di Romana Kryzanowska, che presenziò personalmente l’inaugurazione del mio studio. Dal quel momento e sino ad oggi non ho mai smesso di studiare il Pilates e di appassionarmi a questa meravigliosa disciplina del movimento. Oggi posso dire con orgoglio di aver realizzato il mio sogno di allora e di essere riuscita ad unire lo sport alla riabilitazione in modo professionale.
Come puoi descrivere il tuo approccio al Pilates?
Il mio approccio al Pilates è stato senza dubbio…. diverso! Inizialmente non ero molto convinta degli aspetti riabilitativi di questa disciplina. Avevo 25 anni e la tipica presunzione di sapere tutto legata alla giovane età, un passato importante nell’atletica leggera agonistica e nelle arti marziali, nessun infortunio, addominali di ferro… insomma…. sotto lo sguardo attento di Romana Kryzanowska volteggiavo senza troppa fatica da un esercizio all’altro sugli apparatus del Drago’s Gym di New York, provando soddisfazione atletica più che interesse riabilitativo. Mi entusiasmava riuscire con leggerezza in esercizi impegnativi come knees off sul Reformer e mountain climb sulla Wunda Chair, mi divertivo ad esibirmi in inarcamenti e torsioni sulla Cadillac perché la mia colonna vertebrale era letteralmente di gomma. Ho completato il corso di formazione come fosse un boot camp di atletica, divorando gli esercizi e cercando in essi l’aspetto atletico invece di quello tecnico e riabilitativo. Rientrata in Italia ho iniziato ad insegnare ed è stato allora che ho capito meglio la disciplina. Insegnandola e non solo praticandola. Applicando i principi di Joe e aiutando le persone a stare meglio. È stata una vera rivelazione.
Negli anni ho proseguito intensivamente gli allenamenti e gli studi al True Pilates New York, conseguendo per prima in Italia la qualifica di Teacher Trainer nel 2004. Ma la vera svolta è arrivata nel 2009, quando, a seguito di una mia presentazione del Pilates al congresso della Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, l’Università Sapienza di Roma mi ha offerto una docenza all’interno del Master in Posturologia nella facoltà di Medicina e Chirurgia. E’ stato l’inizio di un approfondimento scientifico al quale mi sono appassionata in modo esponenziale, portando avanti numerosi studi sperimentali sulle applicazioni del Pilates in riabilitazione. Nell’arco dei molti anni di docenza ho potuto applicare il Pilates con successo su oltre 200 pazienti scoliotici producendo una notevole quantità di dati empirici che dimostrano scientificamente la validità del metodo Pilates. Ho concluso 25 differenti studi sperimentali sulle applicazioni del Pilates in ambito medico e ho completato un ambizioso progetto scientifico sugli effetti del Pilates nel Parkinson, pubblicando la mia prima ricerca scientifica “Metodo Pilates e riabilitazione funzionale e motoria nella malattia di Parkinson”.
Ad oggi continuo ad essere attivamente impegnata nella ricerca scientifica e nella protezione e diffusione del metodo Pilates originale e delle sue applicazioni in campo riabilitativo.
Quali ritieni siano i punti di forza della formazione insegnanti della tua scuola?
Ritengo che il punto di forza della mia scuola, il True Pilates, sia nella possibilità di studiare la disciplina Pilates in modo puro e autentico, senza contaminazioni derivanti da altre tecniche o da manipolazioni postume al fondatore. Così come Joseph Pilates l’ha insegnata a Romana Kryzanowska e come lei l’ha tramandata a me. Credo molto in questo punto di forza perché è proprio in questo elemento che io ho trovato la strada per il mio successo come professionista. Conoscere il Pilates così come Joseph lo aveva pensato, ideato, progettato e costruito. Ritengo che solo una conoscenza profonda di questi parametri può dare al professionista la possibilità di applicare la disciplina alle diverse esigenze e patologie di ogni allievo.
Altro punto di forza della mia scuola risiede nell’esperienza. Ho iniziato a dirigere i corsi di formazione per insegnanti sotto lo sguardo attento di Romana Kryzanowska in persona che, fino al 2007, anno in cui ha smesso di viaggiare per problemi di salute, ha visitato personalmente il mio centro di formazione di Roma ogni anno, avallandone la qualità del lavoro. La supervisione dei miei corsi di formazione è proseguita poi sotto lo sguardo attento di Sari Meija Santo, la figlia di Romana, fino al 2016, anno in cui True Pilates è divenuto indipendente per l’Italia.
In questi 20 anni di formazione ho avviato alla professione di insegnante moltissimi colleghi italiani ed europei.
Puoi dare un consiglio a chi vuole avvicinarsi al metodo Pilates per farne la sua professione?
I futuri insegnanti spesso si sentiranno dire che per insegnare il Pilates in modo professionale occorre dedizione e studio continuo. Si è vero, ma non dimenticate di guardare dentro di voi e chiedervi se siete pronti a mettere a disposizione le vostre conoscenze per aiutare il prossimo, perché di questo si tratta. Ogni giorno. Aiutare i vostri clienti a stare meglio, fisicamente e psicologicamente. Pilates diceva: «i miei clienti entrano nel mio studio stanchi e sfiduciati e ne escono energizzati e con autostima aumentata». Tenetelo a mente quando volete intraprendere questa professione.
Cosa vorresti dire a Joe Pilates se ne avessi l’opportunità?
Mi hai profondamente convinta… Grazie!