Tecnica NIA

Discipline Olistiche

Prende avvio con questo articolo una nuova sezione del blog dedicata alle discipline olistiche. Attraverso interviste e articoli l’intento è quello di fornire un ampio panorama a chi opera nel settore Pilates per prendere spunti, fare riflessioni, imparare altre tecniche utili ad accrescere la propria competenza.

Intervista a Letizia Accinelli, unica cintura nera e formatrice in Italia

L’unione del mondo occidentale, legato più al corpo, al fare, con il mondo orientale, legato a mente e spirito, al pensiero, ritorna ricorrente nelle nuove discipline che stanno prendendo piede non solo nel nostro paese. Un successo che fonda le sue radici nella soddisfazione di un bisogno che, oltre alla cura della forma fisica, mira a ritrovare il giusto equilibrio, spezzato dai ritmi frenetici della società odierna, in una dimensione più a misura d’uomo.
Sull’onda di questa tendenza arriva, ancora una volta dall’America, un metodo, che si sta diffondendo anche in Italia, che nasce da un approccio olistico verso il benessere unendo movimenti, concetti e teorie appartenenti a culture diverse. La tecnica Nia racchiude, infatti, la concentrazione del tai-chi, le posizioni dinamiche dello yoga, la grazia e la spontaneità della danza moderna e jazz e della Duncan Dance. Il tutto condito con la carica esplosiva delle arti marziali, con elementi di Tae Kwon Do e di Aikido.
Nia è un allenamento mente-corpo-spirito basato sul principio del piacere: se ti senti bene, continua a farlo, se ti fa male, adatta ciò che stai facendo per sentirti meglio.
Maggiore esponente di questa disciplina in Italia è Letizia Accinelli, insegnante bolognese cintura nera e formatrice di Nia che, dopo anni di formazione in Germania e negli Stati Uniti, si è trasferita a Rimini dove diffonde con entusiasmo la tecnica.
Ci racconti il suo incontro con la tecnica Nia.
Dieci anni fa, spinta da amici entusiasti, sono andata ad una lezione di Nia in una grande palestra di Amburgo, dove vivevo e insegnavo italiano in scuole bilingui. L’insegnante, Ann Christiansen, si muoveva in un modo che, pur essendo nuovo per me, mi era in qualche modo familiare. I movimenti nei quali venivamo condotti erano perfettamente adattati alla musica: ad ogni modifica della musica corrispondeva una modifica – a volte minima – del movimento, che creava una sorta di magia.
Dopo la lezione ho parlato un po’ con Ann che mi ha raccontato di essere stata campionessa olimpionica di nuoto libero. Quello che avevo trovato familiare era proprio la fluidità e la leggerezza dei movimenti, sensazione che fino a quel momento avevo provato solo nuotando. La prima lezione mi aveva toccato profondamente, sia per il tipo di movimento che per il grande spazio che mi aveva dato per sentire non solo il mio corpo, ma anche le mie emozioni.
Stavo uscendo da un periodo molto difficile della mia vita e sia corpo che anima erano “anestetizzati”. Stavo già facendo un lavoro su di me seguendo un maestro indiano Lakota. Era un lavoro duro, triste e spesso frustrante che mi faceva avanzare di piccoli passi e poi tornare indietro. Nia invece era il contrario del lavoro, in una sola lezione mi aveva fatto ritrovare sensazioni che erano lontane, tra le altre la gioia.
Da allora non ho più perso una lezione di Ann Christiansen e poco dopo ho deciso di iniziare il mio percorso prima per me stessa e poi per diventare insegnante.
Da dove nasce questa disciplina?
L’idea prese forma da Carlos e Debbie Rosas, professionisti del fitness, nel 1983, periodo in cui negli Stati Uniti il benessere dinamico e consapevole contribuì a colmare il divario tra il fitness e il wellness, espandendo così il mercato tradizionale del fitness verso i settori della salute e del benessere.
Debbie Lynn Bender, nata con gravi problemi di apprendimento, tra cui dislessia e pronuncia blesa, ha sempre cercato modalità diverse che l’aiutassero a leggere e a parlare. Ciò la portò a scoprire al college, grazie a studi artistici, che il suo apprendimento era più cinestetico che mentale, trovando il movimento come forma di espressione e di cura.
Insieme a Carlos Rosas, ex tennista professionista, iniziò la ricerca che li ha condotti alla creazione della tecnica Nia.
Avendo insegnato per anni programmi di fitness tradizionali, i Rosas erano consapevoli dell’importanza di formulare un allenamento allenante, per il cuore e per il corpo. Per questo la tecnica ha un elevato livello aerobico, eliminando però movimenti ripetitivi e noiosi e soprattutto le lesioni muscolari associate all’esercizio aerobico ad alto impatto.
Ma che cos’è quindi la tecnica Nia?
Nia è un allenamento fondato su 52 movimenti base che produce come effetto la gioia del movimento, durante la pratica vera e propria e nella vita quotidiana. Questo metodo si rivolge alle quattro componenti del sé: mentale – che guida pensiero e azione, fisico – naturale ed empirico, spirituale – che unisce il sé al tutto, ed emotivo – che utilizza l’espressività per far rilasciare l’energia tenuta bloccata.
Tutto ciò si ottiene attraverso un’intensa azione muscolare che coinvolge innumerevoli movimenti e stili che implicano un diverso utilizzo di energia. È una danza liberatoria dove sull’aspetto tecnico del movimento prevale il suo fluire e l’energia che si crea.
Il lavoro muscolare, di tipo multidinamico e multidirezionale, è ottenuto da movimenti che agiscono a favore e contro la gravità e vengono percepiti dal corpo come una sensazione derivata da estensioni, flessioni, adduzioni, abduzioni, rotazioni e circonduzioni. Un lavoro completo che favorisce il rafforzamento muscolare unito a flessibilità, equilibrio, mobilità, stabilità, agilità, forza – che vengono definite le 5 Sensazioni – coordinazione e postura.
Lei è cintura nera. È come per le arti marziali?
L’allenamento Nia si sviluppa attraverso differenti livelli che hanno preso spunto proprio dalle arti marziali. Nel primo livello, la Cintura Bianca, si apprendono i principi base della tecnica che partono dalla consapevolezza del legame corpo-mente.
Nella Cintura Blu vengono enfatizzati l’apprendimento della comunicazione interpersonale e la conoscenza delle capacità interiori.
Nel terzo livello, la Cintura Marrone, si focalizza sull’energia quale fulcro dei movimenti Nia per trasmetterla nelle abitudini di vita. Nella Cintura Nera, si fa leva sui livelli multidimensionali dell’unione corpo-mente per stimolare la creatività e le infinite modalità in cui si possono trasformare ed armonizzare corpo, mente ed anima. Un anno fa è stata introdotta anche la cintura verde che si può conseguire dalla bianca in poi per approfondire la tecnica, i principi della cintura bianca e dell’insegnamento in generale.
Come si svolge generalmente una lezione di Nia?
Una lezione segue sette cicli. Il ciclo iniziale definisce il focus, l’obiettivo della lezione, l’intento. Si tratta di una spiegazione verbale che dura al massimo 5 minuti che dà modo agli studenti di sapere su cosa rivolgere la loro attenzione.
Il secondo ciclo è definito ”Step In” e rappresenta il punto iniziale, l’entrata consapevole nello spazio e l’attivazione delle sensazioni corporee. La coreografia è spesso collegata a movimenti presi dal Tai Chi o dalle terapie corporee tra cui elementi del lavoro di Moshe Feldekrais, della tecnica Alexander e dello Yoga.
Il terzo ciclo consiste nel riscaldamento, nella preparazione del cuore, dei polmoni e delle 13 articolazioni principali ad una attività più sostenuta. La coreografia di questo ciclo comporta l’utilizzo dei muscoli in modo lento e morbido.
Il quarto ciclo porta all’apice dell’attività cardio-vascolare secondo un’azione intensa  che usa la varietà dei movimenti, la velocità e l’intensità. Qui si differenzia quella che viene definita Nia Classica da Nia Atletica. In Nia Classica non ci sono salti, mentre Nia Atletica può includere scendere e salire da terra e si possono trovare salti. La coreografia di questa fase include elementi di arti marziali come i calci, i punch e i passi più veloci di danza.
La quinta fase è relativa al defaticamento per preparare al movimento a terra. Si basa sull’allungamento, sulla torsione, sulla vibrazione e di solito si svolge in un punto o in cerchio oppure in modo libero (free dance).
La sesta fase è a terra. Approfittando della malleabilità del corpo raggiunta dopo il movimento, questa fase è dedicata all’allungamento e all’apertura delle articolazioni. È il momento del gioco a terra con la forza di gravità che di solito viene solo parzialmente guidato, rendendo l’attività libera ed organica e dando la possibilità a ciascuno di seguire le proprie necessità di movimento.
L’ultima fase è quella della transizione nella attività individuale, dello scioglimento del gruppo. Viene chiamata “Step out” o meglio uscita consapevole dall’esperienza della classe. È un momento di presa di consapevolezza, dedicata all’ascolto del proprio corpo e alla preparazione al ritorno alla quotidianità.

Nia si rivela un metodo adatto a tutti, per l’utilizzo di movimenti semplici e per la possibilità di trasformarlo a seconda di esigenze ed obiettivi. Con musiche soft per rilassare ed armonizzare corpo, mente e spirito oppure ritmi tribali per scoprire attraverso un lavoro cardiovascolare il piacere di muovere il proprio corpo.

Debbie Rosas

Benefici
–    Aumenta il piacere di vivere nel proprio corpo
–    Facilita la perdita di peso e il mantenimento del peso forma
–    Rafforza la muscolatura, aumenta il tono e la definizione muscolare
–    Calma la mente e diminuisce lo stress
–    Aumenta la resistenza
–    Accresce grazia e flessibilità
–    Dona equilibrio al sistema nervoso
–    Migliora la postura
–    Migliora la funzione degli organi, in particolare di cuore e polmoni
–    Eleva la funzione sessuale
–    Fornisce riserve di energia chi
–    Allevia problemi emotivi, inclusi depressione, ansia e stress
–    Migliora la circolazione del sangue e il drenaggio linfatico
–    Rafforza il sistema immunitario
–    Migliora la concentrazione e la funzione cognitiva

Dove praticare la tecnica in Italia
In Italia la tecnica si sta diffondendo lentamente, poiché la formazione istruttori si può effettuare da quest’anno, ma con entusiasmo, caratteristica che acccomuna gli insegnanti di Nia.
A Rimini è possibile studiare con Letizia Accinelli, unica cintura nera e formatrice in Italia, www.niarimini.it.
Per tutte le altre città basta cliccare qui.

Per chi vuole saperne di più
Informazioni sulla tecnica, i corsi, gli insegnanti sono disponibili sul sito www.nianow.com e www.nia-italia.com.
Tramite Internet è possibile inoltre acquistare l’unico libro scritto da Debbie e Carlos Rosas, The Nia Technique Book, e i video con esercizi a vari livelli di difficoltà, utili per visionare la tecnica o per fare attività a casa (www.amazon.com).
Red edizioni ha appena pubblicato, Nia Unplugged, il primo DVD con traduzione in italiano a cura di Letizia Accinelli.

Prossimi appuntamenti
24-28 agosto 2012, TBD, Rimini – Green Belt Training
trainer: Ken Gilbert www.niarimini.it  – letizia.nia@tiscali.it
4-10 Agosto 2012, Sassari – White Belt Training
trainer: Letizia Accinelli www.niarimini.it – letizia.nia@tiscali.it
25-31 luglio 2012, TBD, Rimini – White Belt Training
trainer: Letizia Accinelli www.niarimini.it – letizia.nia@tiscali.it
30 giugno – 6 luglio 2012, Alchemia, Centro studi discipline naturali e fisiche, Roma – White Belt Training
trainer: France-Laude Gohard www.niaconlauretta.com/eventi.htm – info@niaconlauretta.it
9 e 10 giugno 2012, La Locanda della Quercia Calante, Castel Giorgio, Terni – Weekend Estivo Nia e Yoga
insegnanti: Lauretta Mazza e Nike Magnoni www.niaconlauretta.com/eventi.htm – info@niaconlauretta.com
3 giugno 2012, DAF (Dance Arts Faculty), Roma – Laboratorio di Nia Technique e percussioni africane dal vivo
insegnante: Eleonora Mori www.niaeleonora.jimdo.com  –  ele.mori@inwind.it

di Cristiana Zama, tratto da Esthetitaly, ottobre 2009, e aggiornato